Per far fronte alla crescente consapevolezza ambientale, l’e-commerce è in piena trasformazione. Una trasformazione necessaria per rispondere alle nuove aspettative dei consumatori: secondo l’ultimo Rapporto Coop, il 61% dei consumatori italiani è disposto ad adottare abitudini d’acquisto più responsabili.
Alla luce di questi cambiamenti, il packaging non ha una buona reputazione: viene spesso criticato per il suo impatto ambientale. Eppure, esistono alternative ecocompatibili a portata di tutti!
Imballaggio riciclabile
Oggi il 67% degli italiani ha a cuore la raccolta differenziata dei rifiuti e la lotta alla plastica usa e getta, il cui impatto sul bilancio del carbonio è notevole (Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, 2019).
Oltre a contribuire alla protezione dell'ambiente, l'utilizzo d’imballaggi riciclabili contribuirà a contraddistinguerti dalla concorrenza e a fidelizzare i clienti!
Basta scegliere i materiali giusti. Ecco una selezione delle opzioni a tua disposizione:
Cartone e carta: un valore sicuro
Le cose più semplici sono spesso le migliori: vale la pena ricordare che la scatola di cartone è una delle soluzioni tra le più ecologiche, oltre ad essere molto robusta. In Europa, l’85% della carta e del cartone viene riciclato, contro il 26% per gli imballaggi in plastica (DS Smith, 2019). Inoltre, il cartone può essere riciclato fino a 24 volte!
La carta e il cartone possono sostituire la maggior parte delle soluzioni d’imballaggio comunemente utilizzate dai commercianti. Se fai parte dell’industria del prêt-à-porter, ad esempio, prendi in considerazione una busta di carta kraft o imbottita per sostituire la tradizionale busta di plastica. I clienti potranno restituirla!
Per andare oltre in termini di sviluppo ecosostenibile, è possibile utilizzare il cartone e la carta riciclata. I fornitori come Raja offrono imballaggi ecologici realizzati con questo tipo di materiali.
Consiglio: utilizza scatole di cartone adatte alle dimensioni dei tuoi prodotti per limitare la quantità di materiali d’imbottitura e protezione. In questo modo risparmierai denaro, limitando il tuo impatto sull’ambiente!
Plastica vegetale: sì, ma attenzione!
In alcuni settori è difficile fare a meno della plastica. Ciò vale in particolare per prodotti come shampoo, prodotti alimentari e per la pulizia della casa. È tuttavia in fase di sviluppo una soluzione d’imballaggio più eco-responsabile: la plastica vegetale. Composta da fecola di patate, amido di mais o bagassa, un residuo fibroso della canna da zucchero.
Le grandi case produttrici si stanno interessando a queste alternative, come ad esempio Coca-Cola con le sue bottiglie PlantBottle, realizzate con materiali vegetali e riciclabili al 100%!
Questi materiali vengono utilizzati anche per realizzare gli elementi d’imballaggio: l’amido di mais e la bagassa vengono utilizzati per realizzare “chip” biodegradabili, che sostituiscono il polistirolo e proteggono i prodotti durante la spedizione.
Attenzione: non tutte le materie plastiche vegetali sono necessariamente ecologiche, dipende da come vengono prodotte. Se per la loro produzione vengono utilizzate monocolture di materie prime su larga scala, in questo caso l’equilibrio ambientale non è garantito.
Informati quindi sulle origini del materiale utilizzato: se la plastica è realizzata con rifiuti vegetali riciclati, come la bagassa, il suo impatto sarà minimo. Ciò significa che non è stato necessario utilizzare altre risorse per produrla.
Imballaggio compostabile
Anche se la maggior parte dei materiali sopra elencati sono biodegradabili, non sono necessariamente compostabili. È importante comprendere la differenza tra questi due termini:
- Gli imballaggi biodegradabili sono costituiti da materiale organico, in grado di decomporsi in un ambiente favorevole e sotto l’azione di microrganismi. Il loro degrado è relativamente rapido e non ha alcun effetto nocivo sull’ambiente: carta, cartone e alcune plastiche vegetali rientrano in questa categoria.
- L’imballaggio compostabile è necessariamente biodegradabile, ma deve anche soddisfare i criteri stabiliti dalla norma europea NF EN 13432, relativi al tasso di disintegrazione, alla qualità del compost ottenuto e alla dimensione delle particelle. Questo tipo d’imballaggio è certificato dalla società TÜV AUSTRIA.
Gli stessi possono essere compostati in un impianto di compostaggio, o a casa con i rifiuti organici, anche se ci vorrà più tempo per decomporli.
L'imballaggio compostabile si riconosce grazie a questo logo:
Imballaggio riutilizzabile
Spesso si critica il fatto che l’imballaggio sia monouso. E’ possibile ovviare a questo problema con imballaggi riutilizzabili!
I colossi dell’e-commerce sono già all’opera: Zalando, ad esempio, ha collaborato con la startup RePack per sperimentare il concetto in diversi paesi europei. Una volta ricevuto l’ordine, gli acquirenti sono invitati a rispedire a Zalando le buste di spedizione. Le stesse potranno quindi essere riutilizzate più volte, sia per la consegna che per la restituzione.
Si può anche optare più semplicemente per le borse di stoffa, le scatole anche personalizzate. I clienti saranno lieti di dare una seconda vita agli imballaggi, a casa o usandoli come regalo per i loro cari. In questo modo, lascerai un segno indelebile nella loro mente.
Infine, prima di iniziare, valuta attentamente le dimensioni e la composizione dell’imballaggio per prendere una decisione ponderata. Ti consigliamo di ordinare dei campioncini per valutare la qualità e la solidità delle diverse soluzioni a tua disposizione sul mercato. Potrai quindi disporre di tutte le informazioni necessarie per scegliere l’imballaggio ecologico che meglio si adatta alle tue esigenze.